Alla fine del diciannovesimo secolo, forse grazie a un maggiore benessere, inizia al Lido la “Voglia di mare”. In quel periodo il Lido stava letteralmente fiorendo, mettendo a disposizione terre edificabili e, soprattutto, Spiaggia. E’ grazie ad imprenditori lungimiranti che in breve, a ridosso della canaletta e del largo sentiero che andava da Santa Maria Elisabetta al mare, cominciarono a sorgere le prime ville: in alcuni casi con la duplice funzione di villa per ferie e di villa da affittare. In questa prima fase spuntarono le prime capanne poste sulla spiaggia in modo piuttosto disordinato, tanto che la maggior parte di queste era dotata di ruote per poterle spostare a proprio comodo e formavano, a volte, dei piccoli villaggi. Giovanni Busetto detto “Fisola”, con i proventi ottenuti dallo scavo dei fanghi, concordò nel 1858 con una donna l’acquisto di una baracca fra le dune in prossimità del mare: si era reso conto che chi veniva da Venezia e non aveva la possibilità di usufruire di una capanna, cercava un luogo sicuro dove cambiarsi e lasciare le cose custodite. Nel 1869 l’attività era talmente ben avviata da spingere il Fisola a costituire la Società dei Bagni e ad ottenere dal Demanio militare la concessione a edificare uno stabilimento che desse “decoro e lustro”, richiamando ospiti da tutt’Europa. L’unico vincolo dato dal Demanio era che, essendo la spiaggia confine sensibile, non doveva offrire riparo sicuro ad eventuali aggressori venuti dal mare. Il vincolo fu facilmente aggirato, costruendo lo stabilimento in legno velocemente smontabile. Il successo fu tale da spingere il “Fisola” a creare un servizio di trasporto dagli approdi al mare; prima su carretto trainato da un asinello, poi da tram a cavalli e, infine da tram elettrici (1907). Allo scopo, fece costruire la prima centrale di produzione di elettricità al Lido per illuminare il Viale e la canaletta di approdo. Allora Venezia non aveva ancora l’elettricità. Negli stessi anni sorsero lo Stabilimento Bagni degli impiegati civili, della Favorita o Bagni Popolari, che man mano andarono a scomparire, sostituiti dalle spiagge attrezzate con capanne dei Grandi Alberghi. Il Grande Stabilimento Bagni negli anni subì almeno tre trasformazioni. L’ultima delle quali, in cemento, fu distrutta nel 1944, delle truppe tedesche.
Luca Perale ha pubblicato per la rivista Lido Oggi – Lido allora Tempio Votivo Sacrario Militare e Il Lido nella Prima Guerra Mondiale. Successivamente La lapide ai caduti del Lido nella Grande Guerra 1915-1918 -Crisantemi di Guerra ed. Associazione Storica Cimetrincee in collaborazione con Daniele Girardini e il libro/testimonianza Collina Sisto; sergente maggiore cavaliere di Vittorio Veneto, Casa Editrice el squero. Con la stessa Casa Editrice ha pubblicato il romanzo Destini paralleli, dove unisce le sue competenze di storico all'interno di una esperienza narrativa originale e accattivante e la guida, con una ricca e preziosa documentazione fotografica, In bici a Lido sulle tracca della Grande Guerra.
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