Se si chiudono gli occhi e si pensa a un'opera di Elena Tagliapietra – vista dal vivo, o in qualche galleria fotografica – la prima cosa che si fissa nella mente sono i colori, che giocando spesso con la flessuosità dei corpi, diventano forma, contenuto, evocazione. Al di là di quello che l'artista ha voluto raffigurare sulla pelle, che si fa tavolozza, è il colore stesso – anche se solo nero, o solo bianco – che dà spessore all'opera, che ne delinea i confini interiori nell'osservatore.
Allo stesso modo le case di Burano, a occhi chiusi, perdono la loro forma originaria: le porte e le finestre scompaiono, gli elementi presenti sulle facciate finiscono per inglobarsi all'idea di colore che le abitazioni sembrano infondere come elemento pulsante, vivo, ricco di suggestione. D'altronde quella delle case colorate è la peculiarità che per prima viene individuata quando si fa il nome dell'isola...
Alberto Toso Fei
"Le case dell’Isola di Burano, note in tutto il mondo per i colori vivaci che le caratterizzano, si sono umanizzate. Se si guardano bene le pareti si notano infatti delle figure umane che sembrano fuoriuscire dai muri. Sono i corpi dell’artista veneziana Elena Tagliapietra, famosa bodypainter. "
Vera Mantengoli - Repubblica.it
Elena Tagliapietra nasce a Venezia e vive a Milano. Artista performativa, crea foto, video e performance. Nel 2012 la sua foto
‘Blackpainter Scream’ viene battuta all’asta da Sotheby's e vince lo Special PricePerformance al Premio Arte Laguna; seguono molti premi ed esposizioni, anche in vari musei italiani ed esteri. La performance collettiva Una Rosa per Venezia in
piazza San Marco è diventata simbolica nel mondo. La sua ricerca artistica affronta, tra gli altri, il rapporto con l’ambiente, la violenza sulle donne, la difesa dei diritti umani e delle culture locali.