In questo volume sono state tradotte tre lettere, veri capolavori letterari di Heine che vivono di associazioni d’idee molto caratteristici per lui. L’aneddoto novellistico di Raupach e del dentista lo fa vedere in una delle sue più spiritose creazioni stilistiche. La traduzione magnifica di Pino Armino, dimostra che, con la sua ricerca della parola adeguata, si può tradurre un testo offrendo al lettore di scoprirlo con la stessa freschezza dell'originale. Le letture sono interpretate dalle voci recitanti: Roman Böffgen, in tedesco e in italiano Donatella Cipolato, rendo questo testo prezioso e affascinate.
Heinrich Heine è nato a Düsseldorf il 13. 12. 1797, morto a Parigi il 17. 2. 1856, sepolto al cimitero Montmartre. Ha studiato a Bonn, Gottinga e Berlino. Nel 1825 si convertì dalla religione ebraica al protestantesimo. Le sue prime pubblicazioni ebbero un tale successo che poté vivere come libero scrittore. Fu conosciuto tra l’altro per le sue poesie raccolte nel “Libro dei Canti” (1827), tradotte in molte lingue. Nel 1831 andò a Parigi come corrispondente cercando di fare da tramite attraverso le sue opere fra la Germania e Francia. Qui scrisse fra l’altro le “Lettere sul teatro francese” (1837).