All’apparenza un racconto di atmosfere, nelle quali il candore delle tovaglie ricamate, lo scintillio dei cristalli e degli argenti incorniciano esistenze privilegiate. Il nome, l’appartenenza, la storia di famiglia sono, però, anche costrizioni: un dover essere che, tante volte, distorce la volontà, mortifica l’aspirazione e imbriglia il sentimento. Allora l’educazione soccorre, creando una patina dorata sulla quale devono scivolare gli insulti della vita…come se niente fosse. Le persone restano intatte; al loro posto le dimore avite mostrano i segni delle ingiurie del tempo e degli abbandoni, così come sono state l’immagine dei momenti gloriosi.
In queste pagine fra sogno e realtà, ricordi di vita vissuta mescolati a storie raccontate o inventate. A rileggerle oggi parrebbe che siano passati cent’anni sebbene nella memoria dell’autrice vivano in un eterno presente. Una vita intera vissuta qua e là a spasso per il mondo fra usi, costumi e culture diversi eppure sempre solidamente ancorata a tradizioni inamovibili. Nata a Venezia si immedesima nel significato profondo della maschera, simbolo del carnevale e della baldoria, ma nello stesso tempo strumento indispensabile a nascondere tormenti e passioni: per accettare come se niente fosse bisogna indossare una maschera. Per lei la scrittura è una sorta di copertina di Linus, capace di dare un senso a questo guazzabuglio di contrasti, di cucire insieme gioie e dolori, drammi profondi e gioie immense, emozioni contrastanti in mezzo alle quali le parole scritte tentano di mettere ordine.
Marina Giusti del Giardino è nata a Venezia e ha vissuto in Italia, Francia, Venezuela, India e Svizzera dove ha studiato Storia dell’Arte all’Università di Ginevra. Si è occupata di pubbliche relazioni e ha collaborato con varie testate. Ha pubblicato Pechino-Bassano del Grappa. Storia di una famiglia italiana in Cina nella prima metà del XX secolo (2010 Allemandi & C.), Vermeil non è tutto oro quel che luccica (2014 Europa Edizioni) e Snob come Proust (con Paolo Landi 2022 Baldini & Castoldi). Ha due figli e tre nipoti. Vive a Verona.