Siamo nel nord est dell’Italia in un territorio ricco di fiumi, canali, laghi e lagune, dove ogni tanto può capitare di imbattersi in qualcuno che si annega. Maistro, proprietario di una barca da trasporto fluviale, incomincia a chiedersi il perché due donne siano annegate in un modo così particolare e si mette ad indagare con l’aiuto di un appassionato pescatore e di un baffuto maresciallo abruzzese. I tre conducono le loro indagini in modo non convenzionale, ma comunque con perizia, visti anche i mezzi a loro disposizione.
Capita però che, mentre indagano, vadano ad infilarsi in un intrigo internazionale. Siamo nel 1953 anno in cui l’Italia, da poco uscita malconcia dalla seconda guerra mondiale, non ha ancora risolto la “questione di Trieste”, innalzando in quel tratto una “cortina di ferro“ che separa i due blocchi costituiti dai Paesi dell’Est e dell’Ovest del mondo.
In quell’area, nel frattempo, le spie di entrambe le parti si danno da fare contribuendo ad alimentare la “guerra fredda”. Questa volta, però, non si tratta di mettere le mani su progetti di voli spaziali o su quelli della bomba all’idrogeno, bensì di occuparsi di un’altra bomba, quella ecologica. E dopo solo qualche decennio da questi primi allarmi stiamo sperimentando gli effetti del riscaldamento del pianeta con lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento dei mari, sperimentiamo l’acqua e persino l’aria inquinate e veniamo a scoprire che nell’Oceano Pacifico si sta formando un settimo continente, costituito da quelle plastiche di cui ormai tutti facciamo un uso compulsivo.
In questo romanzo, un po’ noir e un po’ spy story, gli intrighi internazionali si intrecciano con alcune storie personali, a volte leggere, a volte piene di sentimento e a volte di una crudeltà oltre ogni limite di sopportazione. Tutto questo accade in un’Italia stracciona, ancora coperta di macerie, ma sempre ricca di personaggi curiosi e di tanta gente che ha voglia di riassaporare la gioia di vivere.
Pier Francesco Ghetti Nato nel 1943 a Peschiera sul Lago di Garda, ecologo e idrobiologo, ha insegnato nelle Università di Parma, L’Aquila e Ca’ Foscari Venezia, dove è stato anche Direttore di Dipartimento, Preside di Facoltà e Magnifico Rettore.
Ha scritto nella sua vita professionale oltre 200 lavori scientifici, fra cui una trentina di monografie. Nel 1993 con il ‘Manuale per la Difesa dei Fiumi’ per la Fondazione Giovanni Agnelli ha vinto il Premio ‘Gambrinus Mazzotti’, nel 1986 ha vinto il ‘Premio Ambiente’ per la didattica e il Premio ‘AcquAmbiente 1998’ per il settore scientifico. Dal 2014 copre la carica di Presidente del Centro Internazionale ‘Civiltà dell’Acqua’ Onlus. ‘La radice del diavolo’ è il suo secondo romanzo del tipo noir - ecologico, e fa seguito a ‘Delitti in Armonia’ sempre presso lo stesso editore.