Un romanzo giallo appassionante e divertente. Ambientato nella metà del secolo scorso in un tipico paesaggio lagunare, fra le foci dei fiumi alpini e il mare Adriatico. Il ‘900 è stato un secolo equivoco durante il quale si è lottato ferocemente per affermare o combattere diverse ideologie in contrasto fra loro, ma mai come in questo secolo si è inneggiato alla pace, ai diritti civili e alla libertà di religione.
Quando poi, come in questo romanzo, alcune persone decidono di occuparsi del bene comune, invece di venire apprezzate, vanno a sbattere contro un muro di interessi, di pregiudizi e perfino di crudeltà. Questo scenario fa da sfondo ad un carosello incalzante di eventi e di personaggi imprevedibili: dalla figura del gatto che capisce gli uomini, a quella di un uomo che capisce la natura (una specie di anello di congiunzione fra natura e cultura), all’uomo senza scrupoli, all’intellettuale sprovveduto, all’uomo servile e a quello libero. E ciò che più colpisce è che i ruoli a volte si invertono: le persone investite di un qualche tipo di autorità appaiono spesso delle mezze calzette, mentre si scoprono dei personaggi semplici che sono robusti come tronchi d’albero.
È l’epoca dei contrasti in cui si passa come se niente fosse dal nichilismo alle Verità assolute, dalle condanne per genocidio al revisionismo, dalle verità della magia alle verità ricavate dai modelli complessi della scienza, così tanto complessi che sembrano delle magie. Si avvia il processo di globalizzazione, inteso come un mercato sempre più grande, ma poi non si riesce a mettersi d’accordo su chi deve controllare il riscaldamento del pianeta.
Dall’oriente arrivano delle pergamene che potrebbero far capire la natura unitaria e comunque non conflittuale delle diverse religioni; e invece i popoli, con i pretesti più assurdi, continuano a scatenare guerre di religione. Trovare il vero colpevole in questo ginepraio costituisce un’impresa ardua; ma per questa volta la colpa di tutti i nostri guai non è della natura matrigna ... il vero colpevole è l’homo sapiens!